Appalti pubblici e contenziosi: come prevenirli con ADR e progettazione efficace
Il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 36/2023) valorizza strumenti alternativi di risoluzione delle controversie e digitalizzazione per ridurre il contenzioso negli appalti
Collaudo e verifica di conformità
Il collaudo finale rappresenta la verifica formale della corretta esecuzione del contratto. Ai sensi dell’Allegato II.14, esso deve accertare: “la regolare esecuzione del contratto rispetto a quanto previsto nei documenti contrattuali, nelle norme tecniche e nella normativa vigente.”
Il collaudo può essere:
- in corso d’opera, per lavori complessi;
- finale, obbligatorio per lavori sopra i 500.000 euro;
- sostituito da certificato di regolare esecuzione, per appalti sotto soglia e senza riserve.
Per gli appalti di servizi e forniture, si applica invece la verifica di conformità, che può essere a campione o totale, e deve accertare che le prestazioni siano conformi a quanto previsto contrattualmente, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Esempio pratico – Appalto con riserva tempestivamente gestita
In un appalto stradale, l’impresa ha iscritto una riserva a seguito di istruzioni verbali della DL che modificavano il tracciato per ragioni di sicurezza. La direzione lavori ha annotato la riserva sul registro di contabilità e ha trasmesso relazione tecnica al RUP, che ha attivato il Collegio Consultivo Tecnico. Il verbale finale del CCT ha riconosciuto parte delle lavorazioni aggiuntive, evitando un contenzioso da oltre 200.000 euro.
Consiglio tecnico-operativo: la riserva non va mai ignorata o derubricata come “fisiologica”. Una gestione documentata, cronologica e trasparente, come impone l’Allegato II.14, consente alla stazione appaltante di rimanere in posizione forte e legittima.
INDICE
IL NOTIZIOMETRO